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Gruppo Corale Eiminal - Tradizioni e Cultura delle Valli Occitane

La nostra storia

Il gruppo corale Eiminâl è nato nel 1987 ed ha cominciato a fare concerti intorno al 1990: i suoi membri avevano come intento quello di stare insieme per cantare, principalmente, brani proposti da altri cori, armonizzati soprattutto da Bepi de Marzi e Angelo Agazzani. Con l’andar del tempo sono aumentati i componenti, includendo anche voci femminili (da qui la definizione di gruppo corale), e sono mutati i propositi. Infatti, oltre al piacere di fare “gruppo” e di stare insieme cantando, si è cercato di riscoprire e di rivalutare il patrimonio canoro e tradizionale delle zone della Val Germanasca e delle valli limitrofe, anche francesi. E’ così che è iniziata la ricerca di vecchi canti e l’individuazione di tematiche quali il lavoro, l’emigrazione, la guerra e l’amore.

Con impegno, passione e soprattutto amicizia e buonumore abbiamo offerto concerti nelle Valli Germanasca, Chisone e Pellice, nel Canavese, Biellese, in Provincia di Cuneo, in Veneto, Liguria e Francia. Con molto piacere cerchiamo di conoscere e condividere le nostre esperienze con altri cori e gruppi culturali, sicuri che gli scambi e i confronti siano sempre arricchenti e stimolanti.

Attualmente il nostro repertorio comprende pezzi in lingua italiana, francese, piemontese e patouà (dialetto locale). Dal patouà deriva anche il termine Eiminâl (nome del coro), che indicava anticamente il monte Ghinivert situato nel vallone di Massello in Val Germanasca e che deriva dalla parola “eimino” (= antica unità di misura delle granaglie).

Attivitā.

 

Oltre alla tradizionale attivitā di coro sopra descritta, in questi ultimi anni, sotto la competente guida di Velda Peyrot, il gruppo ha favorito l’attivitā di coro con i giovani, figli e figlie di coristi e non solo. Sull’onda del favore che l’attivitā ha riscosso, dal 2009 si č organizzata l’attivitā dei piccoli cantori, cadenzando gli incontri una volta al mese.  L’intenzione č quella di coinvolgere i nostri giovani a vivere esperienze musicali a pių voci, imparando brani da cantare in alcune occasioni propizie, che si presentano durante i concerti del coro. Nel corso del 2011 i ragazzi hanno cantato in occasione della serata offerta alla Croce Verde di Perosa Argentina; nel 2010 e nel 2012 hanno cantato e partecipato alle rispettive rappresentazioni legate al "lavoro in miniera" (estrazione del talco) e al "fëstin" (l'uccisione del maiale e la sua lavorazione), realizzate per l’Associazione Scuola Latina, nell’ambito delle iniziative sugli antichi mestieri.

Questa attivitā di coro giovanile, che consideriamo fondamentale per la vita presente e futura di un gruppo come il nostro, ci consente di poter inserire nell’organico del coro i ragazzi che dimostrano particolare partecipazione e capacitā vocali. Sono giā sei i giovani che fanno parte del coro!!

Importanti collaborazioni con l’Associazione Scuola Latina di Pomaretto ci hanno permesso di tenere diversi incontri in cui il canto tradizionale č stato il vero protagonista, dandoci lo spunto per parlare dei mestieri della valle, dei momenti di vita comune come “lâ velhā” (le veglie invernali nella stalla) e “lou festin” (l’uccisione e la lavorazione del maiale), di emigrazione e del prezioso archivio di canti presente in queste valli: i cahiers di canzoni che molte famiglie hanno custodito.

Nel 2010 il coro ha partecipato, supportandone il canto, a cinque serate organizzate dal Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, aventi per tema "il canto popolare delle Valli valdesi". Nel corso del 2011 il coro ha ripetuto l'esperienza, partecipando a quattro serate organizzate dal Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, aventi per tema “l’emigrazione attraverso il canto” nelle Valli valdesi.  Tutte le serate si sono svolte presso i locali della Scuola Latina di Pomaretto e sono state tenute da Pierpaolo Massel, Direttore del coro.

Alcuni coristi, in particolare Cristina Balma, Ada Richard, Milena Micol, Federica Long, Willy Micol, Daniele Refourn e Remo Travers hanno proseguito la ricerca di canti raccolti nei vecchi cahiers di famiglia, recuperandone da testimoni, oppure frequentando corsi e seminari, le melodie ancora conosciute. Questo gruppo, insieme a Gino Long ed altri ancora, si occupa anche di offrire al pubblico la presentazione dei canti eseguiti dal Coro nei concerti.

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Il Gruppo Corale Eiminâl ha presentato nel corso della sua attività una registrazione dal titolo “Un eimino razâ dë nôtrâ chansoun” nel 1997 e una seconda incisione in versione musicassetta e CD, che parla di lavoro e mestieri, intitolato “Travalhâ e chantâ a l’oumbro ‘d l’Eiminâl” nel 2003. Ha seguito per due anni consecutivi (2000 e 2001) l’organizzazione della festa a Massello (Val Germanasca) “Chantâ e sunâ ën marciant për lâ burgiâ” e realizzato, in collaborazione con l’Associazione Amici della Scuola Latina e l’Ecomuseo delle miniere e della Val Germanasca, un opuscolo intitolato “Il canto in….vita, raccolta di testimonianze, voci e musiche della Val San Martino”, nel 2004. Nel 2013 ha realizzato il terzo CD, "Chantoummo nôtro vitto". La scelta dei diciannove canti presenti in questa nuova raccolta nasce dal desiderio di proporre, attraverso i brani stessi, avvenimenti storici e momenti di vita vissuta che hanno caratterizzato l’esistenza della popolazione delle nostre valli e, di riflesso, un percorso di studio e ricerca realizzato dal Gruppo Corale Eiminâl nell'ultimo decennio.

Il gruppo ha realizzato, per la fine del 2005, grazie all'impegno in prima persona di tutti i coristi e alla concessione in comodato di un locale da parte della Croce Verde di Perosa Argentina, la nuova sede del Coro;

Nel 2007, festeggiando la ricorrenza dei vent'anni di coro, ha organizzato ad Aprile 2007 una cena per tutti i coristi che hanno fatto parte del gruppo nel corso dei vent'anni; ha realizzato il suo Sito Internet; ha organizzato una gita del coro in Val d'Aosta; ha condiviso il suo anniversario con altri gruppi e Associazioni, quali il Gruppo Alpini di Pomaretto (60 anni), la Croce Verde (60 anni), il Gruppo Alpini di Villar Pellice (50 anni) organizzando o partecipando a serate canore; ha organizzato una serata di raccolta fondi in favore dell'Associazione O.R.U.A.M. per la costruzione di una Scuola Elementare e Media in Mali, nel paese dei Dogon, coinvolgendo nell'iniziativa, oltre all'Associazione stessa, le Scuole Elementari di Perosa Argentina, Pomaretto e Prali, che per l'occasione hanno realizzato moltissimi prodotti da proporre agli spettatori; ha organizzato, in collaborazione con il Comune di Prali e la Comunitā Montana Valli Chisone e Germanasca, ma soprattutto grazie alla partecipazione del gruppo di attori del Vecchio Borgo di Pomaretto e dei bimbi del Coro, una "velhâ", cioč una serata passata nella stalla, durante la quale sono stati presentati dialoghi in patouā, canti in dialetto e in francese e giochi 'di una volta' ricostruiti e proposti da Michele Fossat.

Il Gruppo ha compiuto trent'anni. Per la ricorrenza il Gruppo ha programmato una serie di concerti e di velhā” nei comuni della valle, per ringraziare chi, in tutti questi anni, ha sempre incoraggiato e sostenuto la nostra attivitā. Il Coro inoltre ha organizzato una gita sull'altipiano del Renon (Bolzano), una serata di festeggiamento dei trent'anni con i cori amici La Cricca di Montā d'Alba e La Draja di Angrogna. Ha partecipato a diverse iniziative culturali e concerti organizzati da gruppi molto importanti nel panorama della cultura piemontese e valligiana, quali la Camerata corale La Grangia, la Badia Corale Val Chisone, Il Gruppo Teatro Angrogna.

 

Testimonianza, di Willy Micol

Penso che in ogni parte del mondo, in ogni paese, ogni popolo, ogni gruppo e ogni uomo senta dentro di sé il bisogno di cantare.
Il canto ci serve per esprimere le nostre gioie e il nostro dolore;è un supporto essenziale della nostra esistenza.
Anche chi apparentemente non canta, ma sta ad ascoltare, ha nel suo cuore un canto forse ancora più forte, più dolce e melodioso.
E'un sentimento che unisce l'uomo in ogni circostanza e dovunque egli sia.
Penso che il nostro gruppo si sia formato semplicemente cosi:
per sentimento,per il piacere di stare insieme, per la gioia di trasmettere delle sensazioni, di darne e di riceverne o di andarle a cercare.
Durante il corso degli anni nel gruppo si sono avvicendate partenze ed arrivi. E'stato molto piacevole notare come quei sentimenti siano stati il polo di attrazione per un bel numero di giovani.
Ancora di più in quei momenti il nostro canto si è riempito di gioia e di colori ed il nostro cuore ha esultato: avevamo trasmesso e potevamo ricevere.
Le ore di prove, di studio, il lavorare insieme, sono scelte di vita nostra, di spazi liberi che ci siamo ricavati e che ci appartengono, mai imposti.
A volte ci siamo trovati a fare un'analisi attenta e profonda delle canzoni da imparare o del repertorio da presentare.Anche in questo lo spirito molto libero ci ha permesso con una certa spontaneità di scegliere ciò che più ci piaceva cantare a seconda dell'occasione.
È naturale che nelle nostre valli, come d'altronde in ogni parte del mondo e per ogni popolo, le canzoni e le musiche legate alle proprie origini, alle proprie tradizioni,alla propria cultura ed alla propria terra diano forti emozioni.
Quando qualcuno di noi canta una melodia, che in qualche modo rispecchia o risveglia dei ricordi che non sono così lontani, gli altri si raggruppano intorno cercando di capire e di apprendere e gioiscono per quella testimonianza.
Molte canzoni fanno parte della nostra stessa esistenza, rispecchiano parte della nostra vita, delle nostre cose, delle nostre abitudini. Sono un continuo susseguirsi di racconti di vita, di memorie, di costume e di cultura. È stata la vita di chi ci ha tenuto in grembo, di chi ci ha sfamato con lunghe e dure ore di lavoro in campagna e in miniera, di chi ci ha preso sulle ginocchia nelle stalle durante le veglie e ci ha raccontato con storie, storielle, filastrocche e aneddoti la propria esistenza.
In molti luoghi ed in molte occasioni, soprattutto nei paesini o nei villaggi più dispersi, portando quel piacevole sentimento della gioia del cantare, abbiamo ricevuto molto più di quello che abbiamo dato.
A tutti gli incoraggiamenti, agli sguardi a volte forti e profondi, a volte velati da una lacrima siamo grati. Le nostre velhà in cui, cantando, si racconta di tutto un po',continueranno e ,forse, anche noi saremo in grado di fare il passa-mano, pardon, il "passa-canto" ai nostri figli.

Tratto da “Il canto in….vita, raccolta di testimonianze, voci e musiche della Val San Martino”, Aprile 2004

 

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